Seconda giornata all’insegna di seminari e approfondimenti che hanno caratterizzato ed in parte messo a fuoco, le rotte del malaffare nel prospero Nord Est. Si è parlato del ruolo delle mafie e delle economie illecite dalla percezione alla realtà, dello sfruttamento del territorio dal suolo ai traffici di rifiuti, il gioco d’azzardo come uno dei sistemi di riciclaggio sino alle agromafie e la storica piaga del caporalato . Sono intervenuti, magistrati, giornalisti, docenti e ricercatori universitari, artisti, investigatori delle forze di polizia e religiosi di vari culti. Tanti volti e voci hanno dato vita ad una corale denuncia su quelli che sono i crimini di una parte della classe dirigente spregiudicata, abituata a nascondere il malaffare con il solo obiettivo, come ha più volte sottolineato Giancarlo Caselli, presidente onorario di Libera, di accumulare ricchezza. Il business, afferma, complessivo delle mafie, calcolato per difetto è di 150 miliardi di euro l’anno. Se aggiungiamo i 60 miliardi della corruzione e i 120 miliardi dell’evasione fiscale abbiamo un totale di 330 miliardi di euro. Una montagna di ricchezza rapinata allo stato e allo smercio di droghe e armi che creano un strisciante impoverimento della comunità di cui tutti noi facciamo parte e dello stesso ambiente in cui viviamo.
Nella mattinata di domani, presso il Teatro Miela, ci sarà la plenaria di chiusura sugli argomenti che si sono dibattuti in questi giorni. Aprirà i lavori Michele Penta, Presidente dell’Osservatorio Regionale Antimafia FVG e Lorenzo Frigerio che farà il punto sugli otto gruppi di lavoro. A seguire interventi di Giuseppe Governale, Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Federico Cafiero de Raho, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e infine Luigi Ciotti, Presidente di Libera.