È scomparso Franco Zeffirelli, sceneggiatore, attore e regista. Era nato a Firenze 96 anni fa e aveva attraversato più di sessant’anni di storia dello spettacolo in Italia spaziando tra cinema, teatro e opera lirica esordendo come attore, proseguendo come costumista e scenografo (sotto la guida di Luchino Visconti) e diventando un cineasta amato in tutto il mondo.
Nominato Sir (unico italiano) dalla regina Elisabetta per il suo lavoro di adattamento per lo schermo delle opere di William Shakespeare, candidato due volte agli Oscar (come regista per Romeo e Giulietta e come scenografo per La Traviata), ha vinto cinque David di Donatello. Le opere liriche con la sua regia sono state rappresentate in tutto il mondo riscuotendo sempre un grande successo. Con la sua città ha nutrito un senso di appartenenza e nel contempo di distacco, anche se negli anni dell’alluvione coinvolse Richard Burton per un documentario che raccolse venti milioni di dollari per la città distrutta.
La fama internazionale arriva con le trasposizioni di due grandi opere di Shakespeare, La bisbetica domata del ’67 con Richard Burton e Liz Taylor e Romeo e Giulietta (1968). Quattro anni dopo il successo Fratello sole, sorella luna (1972) e nel ’77 il kolossal tv Gesù di Nazareth, poi uscito anche in sala. Tra i titoli successivi Il giovane Toscanini (1988), Amleto (1990) con Mel Gibson, Jane Eyre (1996) e l’autobiografico ‘Un tè con Mussolini’ (1999). A lui il merito di aver fatto conoscere il cinema italiano in tutto il mondo.