Ha preso il via giovedì 3 ottobre una rassegna dal titolo LA SCRITTURA E LO SGUARDO Percorsi di Cinema e Letteratura, tesa ad indagare i rapporti tra la settima arte e la letteratura, iniziativa voluta dalla sezione cinematografica del Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste in collaborazione con il Circolo del Cinema Metropolis di Trieste. Il progetto condiviso dagli organizzatori si basa sul forte legame che il cinema ha con il mondo della letteratura: non solo sono stati tratte, come sappiamo, molte pellicole da libri pubblicati precedentemente ma sono state anche realizzati molti film sugli scrittori e sulle loro vite.
Chiaramente questi film non rappresentano le stesse storie già narrate in un libro, come avviene, ad esempio, per i film tratti dai romanzi d’avventura, ma di scritture per immagini che raccontano la vita di uno scrittore, in alcuni casi attingendo solo indirettamente a opere letterarie.
Il programma di quest’anno si articola in un percorso di otto pellicole che saranno proiettate ogni giovedì alle ore 20:00 presso il bar/libreria Knulp, via della Madonna del Mare 7a, ad ingresso libero sino all’esaurimento dei posti.
Ha aperto il cartellone il 3 ottobre l’opera Il giovane favoloso di Mario Martone sulla gioventù di Giacomo Leopardi e proseguito il giovedì successivo con La Macchinazione di David Grieco che richiama l’attenzione su aspetti ancora troppo poco noti degli ultimi mesi di vita di Pier Paolo Pasolini.
I prossimi appuntamenti:
(17/10) Giovani ribelli di John Krokidas qui il regista statunitense decide di raccontare il movimentato apprendistato letterario dei poeti della beat generation;
(24/10) Il processo di Orson Welles Il Processo di Kafka, rivisitato con inquadrature ricercate sui personaggi strani e inquietanti che lo abitano.
(31/10) A sangue freddo di Bennet Miller che racconta una fase importante della vita di Truman Capote, quella in cui lo scrittore americano si dedicò alle ricerche e agli approfondimenti necessari per scrivere la sua ultima opera data alle stampe che dà anche il titolo al film;
(7/11) Io non ho paura di Gabriele Salvatores tratto da romanzo di Niccolò Ammaniti.
(14/11) Un viaggio chiamato amore di Michele Placido che ci racconta la storia umana di Sibilla Aleramo, narratrice e poetessa di cui è narrata la suala parabola esistenziale, dall’adolescenza alla maturità, concentrando l’attenzione sulla relazione con il poeta Dino Campana negli anni che vanno dal 1916 al 1918.
e infine (21/11) Il postino Michael Radford. Pellicola un po’ datata che, però, merita di essere ricordata anche per omaggiare Massimo Troisi, un grande interprete del cinema italiano scomparso prematuramente, subito dopo la fine delle riprese. Nel film di Michael Radford, ispirato al romanzo “Il postino di Neruda” del cileno Antonio Skármeta, è raccontata l’amicizia tra il disoccupato Mario Ruoppolo, assunto come postino, solo per portare la posta a Pablo Neruda, poeta in asilo politico in una sperduta isola del sud Italia.
Completerà il progetto, nei primi mesi del nuovo anno, una tavola rotonda sul rapporto tra cinema e letteratura a cui interverranno docenti, giornalisti e autori cinematografici per tentare definire un’appropriata comparazione tra le due arti.