PORDENONELEGGE 2023, INCONTRI E PROTAGONISTI NEL CUORE DEL NOSTRO TEMPO
Nel radar della 24^ edizione di pordenonelegge scorrerà il nostro tempo, con autrici e autori che sono simbolo di resilienza e di libero pensiero: basti ricordare l’intervento a Pordenone di Michael Žantovsky, amico personale ed erede morale di Vaclav Havel, oggi Direttore della Biblioteca Nazionale di Praga che proprio ad Havel è intitolata. E ancora, fra gli altri, il Premio Nobel per la pace e storica Irina Scherbakova, fondatrice di Memorial, che sarà impegnata in un focus sulla Russia che coraggiosamente resiste, al festival grazie alla collaborazione dell’Associazione Friuli Storia. E la poetessa romena Ana Blandiana, icona dei diritti civili e simbolo della resistenza nel periodo di Ceausescu: a pordenonelegge presenterà in anteprima per l’Italia l’ultima e intensa raccolta, “Variazioni su un tema dato” (Donzelli). Pordenonelegge l’attualità e racconta il nostro tempo mentre la storia si compie: uno dei più noti interpreti del presente, Federico Rampini ci parlerà dell’attualità economica e politica di un continente per noi in gran parte sconosciuto, presentando in anteprima il nuovo saggio “La speranza africana” (Mondadori). Sempre in anteprima arriva l’intenso reportage della giornalista irlandese Sally Hayden, “E la quarta volta siamo annegati” (Bollati Boringhieri), guidandoci sul sentiero della morte che porta al Mediterraneo: un libro d’inchiesta unico nel suo genere, che documenta in presa diretta vittime, aguzzini e collaboratori, attraverso testimonianze biografiche, interviste e dati inediti, un atto di accusa alle istituzioni europee, alla NATO e al silenzio di organizzazioni non governative. Mentre Cecilia Sala, voce emergente del giornalismo italiano, racconterà la nuova pubblicazione “L’incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan” (Mondadori), dove ripercorre le esperienze e gli incontri più significativi dei suoi ultimi viaggi. A proposito di Ucraina e delle notizie che filtrano sul conflitto, le distorsioni dell’informazione saranno messe in luce nell’analisi della giornalista russa Anna Zafesova, a lungo corrispondente da Mosca e oggi cittadina italiana, con il giornalista e scrittore Mario Corti, per molti anni responsabile del servizio russo di Radio Liberty, l’emittente statunitense nata negli anni della Guerra fredda. E ancora: la giornalista e direttrice di Radio Bullets Barbara Schiavulli ripercorrerà la storia di tre donne dopo la riconquista del potere dei talebani in Afghanistan; Renato Mannheimer e Giorgio Pacifici affronteranno, attraverso un approccio multidisciplinare, l’impatto della pandemia di Covid-19 e della guerra russo-ucraina sulla società europea e americana; e la direttrice dell’Istituto Affari Internazionali Nathalie Tocci ci guiderà in una riflessione attualissima: dobbiamo abbandonare le ragioni della transizione ecologica in nome dell’indipendenza dall’energia russa? Sempre in chiave di assestamenti globali, il corrispondente RAI da Londra Marco Varvello spiegherà perché la morte della Regina Elisabetta dà inizio ad una resa dei conti psicologica per la Gran Bretagna e per le ex-colonie raggruppate nell’anomalia storica del Commonwealth. Come la Cina ha turlupinato e depredato l’Occidente sarà invece il tema al centro dell’incontro con Michele Mengoli e Fabio Scacciavillani.