
L PROGRAMMA
Il via alla stagione è affidato al concerto “Musica a Berlino per la Corte di Federico il Grande”: martedì 19 settembre, alle 20.45 all’Antico Teatro Arrigoni, è ospite Federico Guglielmo in veste di violino solista e direttore con l’Accademia d’archi Arrigoni. Il viaggio musicale parte dalle opere per archi di Johann Gottlieb Graun, settecentesco compositore tedesco che proprio l’Arrigoni con Guglielmo ha recentemente riscoperto e portato al grande pubblico grazie alla produzione e pubblicazione di un CD da parte della celebre e storica rivista Amadeus; passa poi attraverso i figli del grande Bach (Wilhelm Friedmann e Carl Philipp Emanuel) per concludere con la Decima Sinfonia di Mendelssohn, che il genio bachiano ha riscoperto e tramandato ai posteri.
Lo stesso programma d’esordio della nuova stagione viene proposto dall’Arrigoni e Gugliemo il domenica 10 settembre al Teatro Pergolesi di Jesi, in cartellone nel celebre Festival Pergolesi Spontini alla sua XXIII esima edizione e a Trieste per la Stagione Concertistica dell’Associazione Chamber Music, mercoledì 20 settembre al Teatro Miela.
Giovedì 5 ottobre, alle 20.45 sempre all’Antico Teatro, è al centro della serata uno dei più grandi capolavori liederistici di Franz Schubert: il ciclo Winterreise (Viaggio d’inverno) op. 89 per voce e pianoforte: un vero monumento musicale, composto da 24 Lieder su testi di Wilhelm Müller, che esplorano l’immenso universo poetico e musicale romantico, intriso di connessioni letterarie, artistiche, psicologiche, emotive di rara bellezza. L’interpretazione è affidata al pianista Andrea Rucli, sulla scena della musica da camera e della ricerca musicale da diversi decenni, e al baritono tedesco Lars Grünwoldt, introdotti dal musicologo Umberto Berti.
Si prosegue domenica 8 ottobre, all’Auditorium Comunale alle 17, con il gradito ritorno di Enrico Bronzi – uno tra i più quotati violoncellisti europei, tra i fondatori del Trio di Parma, direttore d’orchestra, organizzatore e direttore artistico di diverse rassegne – a dirigere l’Accademia d’Archi Arrigoni nella serata dal titolo “Riduzioni … sostenibilii”. La serata propone una Berceuse di Ferruccio Busoni e la Quarta Sinfonia di Gustav Mahler nelle trascrizioni, rispettivamente per 9 e 13 strumenti di Erwin Stein, direttore d’orchestra allievo e collaboratore di Schönberg attivo nella prima metà del Novecento.
Domenica 15 ottobre, alle 17 all’Auditorium Comunale tocca a “Suoni … Antichi”, con Massimo Mercelli al flauto e Nicoletta Sanzin all’arpa, insieme all’Orchestra dell’Accademia d’Archi Arrigoni diretta da Domenico Mason. Un programma trasversale affidato a due strumenti dal suono che richiama l’antico (flauto e arpa): dal mozartiano Concerto in do maggiore K299/297c, alla Suite per orchestra d’Archi IV/2 di Janacek fino all’omaggio di Michael Nyman allo stesso Mercelli – uno dei flautisti che vanta maggiori commissioni e dediche nell’ambito della musica contemporanea -, il Concerto per flauto e archi n. 2, dedicato anche alla memoria di Ezio Bosso.
Domenica 22 ottobre, alle 17 all’Antico Teatro Arrigoni la serata è all’insegna dei giovani interpreti: “I love Chopin” è il titolo del concerto che vede due talenti emergenti del pianoforte – Xing Chang e Massimo Urban – impegnati nel Primo e Secondo Concerto di Chopin, nella riduzione per orchestra d’archi. Le bacchette che condurranno l’Accademia d’Archi Arrigoni sono di Angelo Lalla ed Emanuele Marino – giovani direttori selezionati tra i migliori allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
“Perla tra le perle” è il concerto che domenica 12 novembre alle 16 nel Duomo di San Vito al Tagliamento (ingresso libero) chiude – prima dell’atteso concerto di fine anno – la rassegna 2023: un finale delle grandi occasioni che vede ospite il Coro del Friuli Venezia Giulia (diretto da Cristiano Dell’Oste) e l’Orchestra San Marco che si unisce all’Arrigoni. All’organo Marco Cortinovis e a dirigere Filippo Maria Bressan, già direttore ospite della rassegna negli scorsi anni e nuovamente co-direttore artistico.
Le perle cui fa riferimento il titolo sono le magniloquenti e talora tormentate musiche di Francis Poulenc (Quattro mottetti per un tempo di Natale, Concerto per organo, orchestra d’archi e timpani e le celeberrime Litanie alla Vergine nera): un omaggio a 60 anni dalla morte, al centro del concerto, incastonato tra una Fantasia del coevo Ralph Vaughan Williams e il Lied mahleriano Ich bin der Welt abhanden gekommen, arrangiato per coro e orchestra d’archi a 16 voci.
Il concerto del 31 dicembre (anch’esso a ingresso libero), che saluta il passato per proiettarsi – naturalmente in musica – verso il nuovo anno, si tiene alle 19 all’Auditorium: “Scintille con brio” propone alcune delle più vivaci pagine di Beethoven, Rossini e Mendelssohn, tra scherzi, virtuosismi, atmosfere sognanti e visionarie. Sul palcoscenico l’Arrigoni, nuovamente diretta da Filippo Maria Bressan.