
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin furono uccisi nel 1994 mentre si trovavano a Mogadiscio come inviati del TG3 per seguire la guerra civile somala e per indagare su un traffico d’armi e di rifiuti tossici illegali in cui probabilmente la stessa Alpi aveva scoperto che erano coinvolti anche pezzi delle istituzioni italiane.
Il prossimo 20 marzo saranno trascorsi 25 anni dall’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Alla vigilia di questo triste anniversario la procura generale di Roma ha chiesto l’archiviazione perché non ci sarebbero nuovi elementi in grado di giustificare la prosecuzione delle indagini. Questo nonostante la sentenza della Corte d’Appello di Perugia che delinea una spaventosa catena di omissioni, depistaggi,interferenze di servizi più o meno “deviati”.
Sullo sfondo il traffico dei rifiuti tossici e nocivi trasportati dall’Italia alla Somalia, il traffico d’armi, le tangenti legate alla cooperazione internazionale. Alla vigilia del 20 marzo potrebbe davvero arrivare l’archiviazione che potrebbe significare una pietra tombale sulle speranze di chi non si è mai rassegnato a veder calare il sipario sull’assassinio di Ilaria e Miran.
In questi 25 anni è stata istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta, sono stati scritti libri, anche a fumetti, realizzati film, speciali in tv, hanno dedicato a Ilaria e Miran piazze, vie, scuole, canzoni. Segno di una sensibilità diffusa e del desiderio che la memoria resti cosa viva e che sia fatta giustizia. Per questa l’archiviazione rappresenterebbe un’offesa alla ricerca della verità.